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La preesistenza di un fatiscente edificio amalgama di aggiunte disordinate e di nessun pregio conservativo, già osteria con cucina, con licenza tabacchi, hanno permesso tramite un discreto ampliamento e ricomposizione del volume, di ottenere un complesso razionale più ampio ed articolato in blocchi funzionali: il bar, la ristorazione, la foresteria-albergo e la tabaccheria.
Questa multipolarità funzionale è stata di pretesto alla ideazione di una maglia spaziale virtuale, a volumi semplici, conclusi e caratterizzati da coperture diverse, ma uniche nell’uso dei materiali. I corpi sono accostati fra loro, quasi a guisa di un piccolo agglomerato rurale, di quelli in frangia ad una strada di traffico, ed a memoria delle antiche “taberne” riferimento per la sosta ed il ristoro del viandante.
Le pareti, composte da blocchi modulari di calcestruzzo leggero di argilla espansa lavorati e stuccati a vista, nella parte superiore presentano una fascia continua, intonacata a coccio pesto.
Nei punti di foratura e di cerniera ed alla sommità della cornice, le murature sono risolte e concluse mediante conci prefabbricati di cemento con impasto a coccio pesto e indurente al quarzo.
La copertura lignea a vista, sospesa su ariose altezze interne, corona ed unifica gli spazi, articolati e variati nella dosatura della luce e, congiuntamente al focolare centrale, propongono una spazialità tipicamente propria delle vecchie osterie di Treviso.