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Il restauro dell’edificio denominato “ex sala da ballo” ha permesso il collegamento tra questo edificio e la vecchia Rotonda ed il prolungamento del percorso porticato esistente fino alla Piovega per il collegamento con l’area parcheggio a sud di recente realizzazione.
La sfida progettuale consisteva nel risolvere al meglio l’accostamento tra i due edifici di diverse dimensioni e valore storico-architettonico. Da un lato l’emiciclo di fondazione settecentesca, dall’altro il volume costruito nei primi anni del Novecento nel probabile sito di prolungamento dell’edificio classico,peraltro ormai storicizzato.
Dal punto di vista planimetrico, condizione determinante lo sviluppo del sito è stata il rapporto di impianto tra i due costruiti, posti fra loro ad angolo acuto ed arcuato.
In senso più ampio, l’intervento architettonico imponeva di ricucire un punto d’angolo fondamentale nell’impianto scenografico di viste proprio della Piazza della Rotonda di Badoere.
La saturazione di uno spazio vuoto con una nuova edificazione doveva inoltre necessariamente mantenere salvi i caratteri di indipendenza formale tra le due entità, al fine di rendere leggibile la loro diversa fondazione e fattura architettonica.
Per tutti questi motivi, il progetto ha previsto il prolungamento della copertura della Rotonda con il suo andamento curvilineo sino ad un paramento murario parallelo all’involucro della ex Sala da ballo e dalla stessa eretto staccato.
L’elemento di collegamento presenta il carattere di un “vuoto costruito”, essendo composto al pian terreno da un portico ed al piano primo da una terrazza coperta utile disimpegno di ingresso agli alloggi realizzati.
L’aspetto frontale del nuovo elemento verso la piazza risulta sobrio e volutamente scarno rispetto a ricchezza di elementi di sottolineatura formale. Queste scelte progettuali rendono più dolce il passaggio di vista tra i due fabbricati e consentono di trattare l’intervento come sempre esistito.
Il muro di fondo del porticato esistente viene prolungato con la stessa altezza sotto al nuovo spazio, fino ad arricciarsi per formare il guscio della scala a chiocciola di accesso verticale ai soppalchi sospesi e nello stesso tempo ricavarne una nicchia rientrata rispetto al percorso pubblico.
Il trattamento dell’edificio dell’ex sala da ballo ha previsto lo sventramento dello stesso al piano terra necessario al ricavo di un portico passante posto in collegamento visuale con gli interni grazie all’inserimento di un elemento vetrato continuo ad andamento semicircolare.
La forometria originale è stata risagomata rispetto a criteri di proporzione più adatti all’affaccio sullo spazio pubblico.